
Galleria Comunale d’Arte
Musei Civici Cagliari
Storia e cultura
Il Museo ospita un’ampia raccolta di opere d’arte del Novecento. L’esposizione permanente comprende la Collezione Ingrao, costituita dalle opere dei più grandi maestri italiani del Novecento, tra cui Umberto Boccioni, con trentuno opere fra dipinti e disegni, Giacomo Balla, Mario Sironi, Fortunato Depero, Gino Severini, Filippo De Pisis, Carlo Carrà, Ottone Rosai e Mario Mafai. A Giorgio Morandi è dedicata la sala che espone tre oli, nove disegni e l’importante carteggio fra l’artista e il collezionista Ingrao. Mino Maccari è presente con quaranta opere, che costituiscono la più rappresentativa esposizione in un museo pubblico dell’artista. A Francesco Ciusa, tra i maggiori artisti sardi del Novecento, è dedicata la sala omonima, che espone le sue sculture in gesso, primo nucleo della Collezione Civica di Artisti Sardi. All’esterno sculture dall’epoca romana alla contemporanea: ultima acquisizione, nelle fontane dei Giardini, i Dormienti di Mimmo Paladino (2011).
La “Biblioteca dell’Arte”, biblioteca Specialistica di Storia dell’Arte, è attrezzata per accogliere studenti e studiosi. La sala lettura, allestita negli spazi un tempo destinati alla quadreria, offre la possibilità di consultare, previa richiesta al bibliotecario, i testi dei Fondi di proprietà del Comune, rintracciabili anche sul catalogo regionale OPAC Sebina. La Biblioteca comprende un Fondo Civico, con un interessante numero di volumi dedicati alla storia dell’arte sarda e il Fondo Ingrao, costituito da libri di interesse storico-artistico e opere di carattere enciclopedico, monografie, saggi critici, cataloghi di mostre e testi rari, tra cui alcuni in lingua originale. Il servizio de “Il Giardino da Leggere”, che nasce come prolungamento della “Biblioteca dell’Arte”, mette a disposizione del pubblico i carrelli mobili, collocati all’interno della Sala, che contengono romanzi, saggi, libri per ragazzi e bambini, sia di autori italiani che stranieri. L’ingresso è gratuito e consentito nei limiti del numero delle postazioni presenti.



